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Tirocinio preservizio

Docenti
  Mirella ROCCASALVA FIRENZE, Giulia ISGRO'
Istituto / Ciclo
Istituto Superiore di Scienze Religiose (Licenza in Scienze Religiose)
Anno accademico
2022/2023
Codice
ISSI203
Anno di corso
2° Anno
Semestre
Annuale
ECTS
9.0
Ore
48
Lingua in cui viene erogato il corso
Italiano
Modalità di erogazione del corso
Convenzionale
Tipologia di insegnamento
Non definito
Tipologia d'esame / Metodo di valutazione
Prova orale, scritta e pratica
SCHEDA PUBBLICATA
OBIETTIVI

Il tirocinio mette a contatto lo studente con il contesto professionale reale dell’insegnamento e dell’apprendimento dell’IRC, aiutandolo ad assumerne criticamente i nodi didattici, relazionali ed istituzionali. Per questo il luogo privilegiato in cui esso si svolge sono le scuole che, previo accordo con la Facoltà, accolgono gli studenti in classe dove essi potranno, in un primo tempo, osservare l’insegnante di IRC durante lo svolgimento della sua lezione ed agire e sperimentare, in un secondo tempo, alcune attività di insegnamento con gli allievi. In questo processo lo studente viene seguito da un docente supervisore che lo guida ad esplicitare i nodi problematici, a ricercarne ipotesi di soluzione, a decifrare, ordinare e a riprogettare dati e processi della complessa azione educativa confrontandoli con le conoscenze disciplinari apprese. L’osservazione della realtà scolastica, la documentazione di quanto osservato e la successiva riflessione alla luce dei fondamentali criteri metodologico-didattici, costituiscono l’itinerario di professionalizzazione e il contenuto fondamentale dell’attività di tirocinio. Le discipline che gli studenti hanno nel piano di studi del Corso di laurea (Scienze teologiche, Pedagogia, Psicologia e Didattica) saranno oggetto di analisi durante il tirocinio come fondamento della costruzione dell’identità professionale insieme ai DPR11/02/2010 e 20/08/2012 relativi alle Indicazioni per l’insegnamento della religione cattolica. 
 
Criteri organizzativi
Il tirocinio comprende 125 ore articolate in 30 ore di tirocinio indiretto, 90 ore di attività diretta nelle scuole e 5 ore per la valutazione finale. Figure di riferimento per il tirocinante sono: ilsupervisore gli studenti alle diverse classi e scuole e formalizzando il progetto di tirocinio dei singoli studenti; b) provvedere alla formazione del gruppo di studenti attraverso le attività di tirocinio indiretto e l’esame dei materiali di documentazione prodotti dagli studenti nelle attività di tirocinio; c) supervisionare e valutare le attività del tirocinio diretto e indiretto. Il tutor d’aula (docente di religione che accoglie il tirocinante) che ha il compito di orientare gli studenti rispetto agli assetti organizzativi e didattici della scuola e alle diverse attività e pratiche in classe, di accompagnare e monitorare l’inserimento in classe e la gestione diretta dei processi di insegnamento degli studenti tirocinanti. I docenti chiamati a svolgere i predetti compiti sono designati dai dirigenti scolastici preposti alle scuole convenzionate tra i docenti in servizio con contratto a tempo indeterminato nelle medesime istituzioni. I tirocinanti terranno un “Diario di bordo”, strumento fondamentale del processo di formazione, per: 1) fissare e tenere una memoria delle esperienze del processo di formazione; 2) rievocare, riesaminare e riflettere sui processi, i vissuti e le esperienze; 3) sistematizzare e approfondire conoscenze, considerazioni, riflessioni e generalizzazioni; 4) verificare e valutare il percorso compiuto, eventualmente per rivedere, correggere e riprogrammare momenti particolari. Il supervisore di tirocinio può richiederne qualche estratto allo scopo di monitorare le attività svolte o che venga consegnato unitamente alla bozza della relazione (il diario non costituisce oggetto di valutazione). Lo studente a conclusione del tirocinio redige un testo (relazione di tirocinio) in cui riprende criticamente l’esperienza fatta. E’ un elaborato originale che, oltre all’esposizione delle attività svolte dal tirocinante, deve evidenziare la capacità del medesimo di integrare le competenze acquisite nell’attività svolta in classe e le conoscenze in materia psico-pedagogica, con le competenze acquisite nell’ambito della didattica disciplinare e, in particolar modo, nelle attività di laboratorio. Al termine dell’anno di tirocinio si svolge l’esame conclusivo che ne costituisce parte integrante e che consiste: a) nella valutazione dell’attività svolta durante il tirocinio; b) nell’esposizione orale di un percorso didattico su un tema scelto dalla commissione; c) nella discussione della relazione finale di tirocinio.
 
Metodi e criteri di accertamento del profitto
Il voto verrà così definito: puntualità e presenza in aula fino alla fine della lezione, partecipazione attiva in classe, puntualità di consegna delle esercitazioni richieste (ad es. compilazione periodica di questionari, schede metacognitive o piccoli elaborati su tematiche inerenti il tirocinio, simulate e così via), alla redazione del diario di bordo: 20% (a questi aspetti verrà data particolare importanza); attività svolta a scuola dallo studente: 10% assegnato dal docente accogliente; relazione finale di tirocinio: 30%; esame finale: 40%.
 
Metodo:
L’attività di tirocinio è organizzata secondo un modello di apprendimento laboratoriale che si articola in progettazione e conduzione di attività in classe, attività metacognitiva e autoanalisi, verifica e colloquio col supervisore su tutte le fasi del tirocinio, documentazione dell’esperienza attraverso la redazione del diario di bordo. Fasi del tirocinio: 1) Attività di tirocinio indiretto (in Facoltà) propedeutico al tirocinio diretto (in classe); 2) Progettazione e conduzione di attività in classe; 3) Criteri di progettazione di una situazione e analisi delle variabili; in classe: osservazione-studio del contesto; In itinere: monitoraggio supervisore; 4) Verifica: a. in classe-sezione (Situazione agita in classe-sezione osservata da insegnanti e colleghi. Riflessione: autoanalisi); b. col supervisore su tutte le fasi del tirocinio; 5) Documentazione e colloquio individuale con il supervisore su tutte le fasi del tirocinio, 6) Consegna della relazione.

CONTENUTI

L’attività di tirocinio consente al futuro docente di religione cattolica di seguire un itinerario professionalizzante. L’insegnamento è una professione complessa che mette in campo azioni multiple, pertanto lo studente deve: 1. Acquisire consapevolezza del profilo professionale del docente di Religione Cattolica. 2. Imparare a progettare, condurre e valutare un itinerario didattico in accordo con il/i docente/i della scuola accogliente. Preparare perciò delle situazioni educative di apprendimento: a) osservando e analizzando la realtà formativa di una classe/sezione; b) curando la parte disciplinare presente nelle situazioni d’apprendimento; b) scegliendo attività funzionali alle competenze da far acquisire all’alunno; c) trovando in esse aspetti interdisciplinari. 3. Imparare ad agire un metodo d’insegnamento consono ai diversi stili di apprendimento adeguando la prassi didattica ai bisogni affettivi e relazionali degli alunni. 4. Preparare lo scenario delle situazioni (ambiente d’apprendimento) curandone ogni aspetto: orari, organizzazione degli spazi, fasi di lavoro, strumenti e metodologie educative e didattiche. 5. Imparare ad agire momenti di ricerca/azione attraverso la modifica delle variabili del contesto sulla base del feedback. 6. Documentare le fasi del proprio lavoro e trarne spunto per una riflessione in itinere e finale come strategia per ottimizzare i propri interventi e per confrontarsi con i colleghi dell’équipe.

METODO
BIBLIOGRAFIA

Testi richiesti per lo studio: G. Isgrò, Il senso del tirocinio, Palermo 2006. Testi di approfondimento consigliati: Pennac, Diario di scuola, Milano 2008; M. Recalmati, L’ora di lezione, Torino 2014.

OBIETTIVI
  • Descrizione del corso
  • Contenuti del corso
CONTENUTI
  • Obiettivi del corso e risultati di apprendimento attesi.
METODO
  • Metodologie didattiche e attività di apprendimento previste
  • Prerequisiti
  • Calendario o programma del corso (scadenze previste)
  • Criteri disciplinari condivisi (presenza, puntualità, correttezza, ecc.)
  • Metodi e criteri di accertamento del profitto (distribuzione dei parametri di valutazione)
BIBLIOGRAFIA
  • Letture richieste e consigliate.